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c'era due volte

by francesco plomitallo

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1.
Ora sono qui nell’attesa che il tempo mi dia la seconda possibilità per rialzare la tenda dietro la quale la porta degli esempi si nasconde.
2.
Noi seduti qui in mezzo al temporale io a parlarti di cosa è normale e tu ad ascoltarmi nel silenzio totale sorridi nel momento giusto quello ideale. Quante parole gridate sanno di miele ma il gusto reale sa ancora di fiele, nel mare col vento si spiegano vele, è un tempo crudele in una torta di mele. E qui le nuvole non di diradano mentre le lacrime ora lavano ogni tristezza resa omogenea, da un letto freddo quasi un'odissea. Ora la vita è divisa in preamboli, è una bambina che lancia coriandoli che inciampa tra i numerosi barattoli e non pendono al collo come ciondoli. Si urtano le sillabe in un brindisi strusciando la pelle nell'ipotesi di una breve lettura, una sintesi della storia più bella, ora intimi. C'era due volte una storia, ora è solo questione di tempo.
3.
Questo amore a tempo indeterminato reclama urgentemente un accordo tra le parti perché i colpi inferti sotto la cintura sono di una scorrettezza devastante. Troveremo per noi una soluzione conveniente. Penserò ai miei difetti prima di giudicare i tuoi quelli chiusi nei cassetti sugli argentei vassoi che vivono nei balletti di questi freddi danzatoi. Io non so che cosa dire prendo tempo per morire. Sarò pronto lunedì. Facciamolo sparire questo inferno solidale prima che riapra sotto casa quel dannoso straccivendolo che ci propone sale in zucca a noi che abbiamo ancora tanta sete. Cercheremo per noi una soluzione conveniente. Penserò ai miei difetti prima di giudicare i tuoi quelli chiusi nei cassetti sugli argentei vassoi che vivono nei balletti di questi freddi danzatoi. Io non so che cosa dire prendo tempo per morire. Sarò pronto lunedì. Ora penso alle mie sere per abbattere le barriere.
4.
Sento l’odore aspro di ogni ostilità presente sul percorso che si insinua nelle maglie larghe della lana e che si impregna della leggerezza incomprensibile del vissuto ridimensionando ogni istante programmato.
5.
Non invito nessuno per non sentirmi dire no è una questione di tempo resisti ancora un po’, per non cedere al panico che ora lo so si diverte a giocare con quello che non ho. E con queste parole ho soffiato le candele in attesa di unire due linee parallele. Per non sentire assordanti lamentele tra i morsi felpati delle grandi pantere. E io sognavo un respiro diverso dove l'anima curava il rimorso e nella rete ha protetto il consenso tracciando un lungo percorso. Aria. Ogni ago ha conosciuto queste vene e ognuno crede di capire le mie pene. Soffocate in un sincero e grande bene ma tutto pronto per delle grandi cene. Questo bacio è al sapore d'incenso una sposa ribelle ha un vestito introverso c’è un tesoro nel mondo sommerso e un cuore che pulsa... ora disperso. Sono un paroliere in questo canzoniere, stavo per cadere proverò a trattenere. Aria. Un respiro diverso.
6.
Ora so che la prima impressione non vale mai perché la ragione si fida solo del senno di poi e se lo avessi fatto con te cosa mi sarei perso un mondo di emozioni in un ordine sparso. Non ho preso mai decisioni vere ad impulso e per questo spesso sono stato uno scarso che ha volato più basso della parola "vai" e ha creduto sempre nella parola "noi". Sono andato oltre dall'altra parte per non sentire per non prendere per non scegliere la faccia davanti. Finalmente ho trovato il sonno sereno e la pace e nel sogno mi impegno e ascolto cosa dice. Un silenzio profondo che era fatto di lame, odorava di rame e dell'oscura viscosa pece. Sono andato oltre dall'altra parte per non sentire per non prendere per non scegliere la faccia davanti. Ho rallentato di colpo e ho trovato te, mi hai consolato mentre placavo l'affanno e tenendo la mano tremante e sudata, guardavamo il sole che brillava dall'altra parte.
7.
Ogni passo verso di lei si macchia di cecità che in un batter d’occhio raggiunge l’infinito dell’immaginazione. Ciò calma temporaneamente l’anima e mi fa sperare che dietro l’ostacolo ci sia il sereno.
8.
Ora qui è il mio tempo e in questo caldo pomeriggio d'estate, canto all'ombra e al vento tra le foglie agitate e piegate. Sotto le mie ali rumorose un coro di stridio continua a sognare, una ricerca di gesta affettuose per continuare la danza, Chiudo gl'occhi e volo via lì sulle onde del mare dove il sogno lascia la scia tutte immagini rare. Mi accusi di superficialità e in questo giorno continuo a sperare perché la forza è la mia dignità e per forza continuo a cantare. Chiudo gl'occhi e volo via lì sulle onde del mare dove il sogno lascia la scia tutte immagini rare.
9.
Resto solo io figlio mio qui su una panchina cerco l'immensità. Resto solo io figlio mio qui tra la neve attendo l'eternità. L’unico treno che ci salverà. Mi portava tutti i giorni a scuola e con la mia sciarpa verde proteggevo i miei sogni che ora sono i tuoi giorni. Questa immensa pace, l'aiuola che senza di noi ora perde una sala d'attesa, dei fogli e l'inverno coi suoi rami spogli. Ora siamo noi figlio mio, restano venti secondi per unire i nostri mondi. Ora siamo noi figlio mio, colora gli sfondi, perché poi ti nascondi? L’ultimo treno ci salverà. Quel binario solo nella neve e lo zaino perso sulle spalle, pieno di speranze e sentenze è l'attesa di nuove partenze. La tabella arrugginita in orario e i capelli rossi raccolti nel vento e siamo sempre più lontani dai nostri nuovi domani. Ci ritorneremo appena guariti, i fantasmi saranno spariti, disegneremo con una nuova matita e sarai l'ultimo passeggero in salita. Figlio mio cerco l’immensità. Figlio mio attendo l’eternità.
10.
La mia anima d'amare ha così tante foglie amare e il miele ad addolcire mi aiuterà a dormire. Questa nuova primavera sarà buona consigliera nel pennello di un pittore la penna dello scrittore. E dal monte salgo a bere, penso alle parole vere e all'ombra di un grande altare le foglie degli ulivi sono amare. Dell'essenza mi ubriaco, sguardo sempre un po’ vago respira dell'immensa pace, intorno a me tutto tace. La mia anima d'amare ha le foglie tutte amare. E a valle che passo le sere, ho paura di ricadere e per questo mi faccio cullare le foglie degli ulivi sono amare. Credo nel mio tronco resistente ma nessuno vede che è triste e pendente, oramai inesistente. La mia anima d'amare ha le foglie tutte amare.
11.
Via libera verso l’ignoto, settecentocinquanta metri in trecentoquarant'uno passi, i fiori tremano in questo silenzioso e fastidioso intervallo.
12.
La percezione del tocco è sublime perché abbiamo tutti studiato nelle aule ovattate di un lusso cementato ma sfiorare la tua freddezza spiazza quell’effimera speranza che avevo conservato nel mio cuore.
13.
Così per dire dici sempre che mi ami ma l'amore porta sempre la maschera. Tu dagl'occhi, così per dire, lacrimi. Guardami. Ogni sogno si libera volando per terra sui crateri e sui pori sudati della luna. Tu per favore, cosi per dire... Aiutami. Guidami. Temporali orchestrali fuori tempo non segnano più il playback e in questa platea ormai semi vuota rimane l'applauso della claque. Così per dire... fatti sentire. Cosi per dire. Ogni parola che mi dici la dici così per dire perché ogni volta il tuo fiato sbuffa d'amarezza. Tu dagl'occhi, cosi per dire cercami. Amami. Invecchiano i nostri destini consumati sulla strada del ritorno dei baci consueti. Tu per favore, cosi per dire vivimi. Curami. Portami al sole oltre le nuvole e il vento in questo racconto nel flashback dove ancora riparo la ruota ma a te basta solo un click. Così per dire fatti svestire. Così per dire. Non voglio fuggire, ma voglio scoprire. Cosi per dire... meglio morire.
14.
Stasera qui c'è una luna che mi osserva silenziosamente ma la luce che abbaglia il mio mondo è di un bianco artificiale. Ho chiuso i miei occhi nel tempo che sai avrei voluto mio e dialogo ancora con me fino al confine cosciente. Ora chi sarò dimmi chi sarò, non avrò vergogna di mostrare così le mie debolezze. Dimmi chi sarò, cerco un altro alibi oltre questa emergenza imperfetta. Vedo il sorriso solo attraverso l'espressione degl'occhi blu di chi ogni giorno dona sempre tutto di se oltre il limite e solletica le corde giuste per la cura dell'anima mia. Continuano a scorrere lentamente i titoli di coda su ogni passo che farò sulla strada del mio futuro. Ora chi sarò dimmi chi sarò, non avrò vergogna di mostrare così le mie incertezze. Dimmi chi sarò, vivo in altri sogni oltre questa presenza maledetta. Dimmi chi sarò, non avrò vergogna di mostrare così le mie insicurezze. Dimmi chi sarò, corro verso i giorni oltre questa coscienza benedetta. Ora chi sarò, dimmi chi sarò, al di là della mia vita.
15.
Provo a forzare la serratura ma il suo scricchiolio naturale dimostra la mancanza di oliatura. Allora provo ad agire, rinchiuso in questo posto riservato, con esimia manualità sciolgo l’ingranaggio.
16.
La mia vita è qui, rinchiusa in cento scatole depositate sugli scaffali di un magazzino. La collezione dell'archivio è in ritardo sul programma. Vorrei venderne l'essenza profumata, la proposta sul mercato non rispecchia il suo valore e metto in saldo anche il minimo sorriso ma l'offerta è valida fino all'esaurimento delle scorte. Chiedetemi se sono esaurita, anche in questa noiosa mattina sbiadita ricerco la strada da tempo smarrita. Mi trascino svogliatamente nel moderno laurificio dove rimango spettatore di fantasiosi caroselli accademici. Ho provato a ricercare altri nidi illudendomi di riparare abitudini distorte in attesa di un'idea geniale che tarda ad arrivare. Avrei voluto credere che il mio nemico fosse il tempo che questi tuoi occhi brillino solo per me ma nonostante queste tue indegne politiche di marketing, ho trovato in te un luogo sicuro. Chiedetemi se sono esaurita, potrei ancora essere tristemente invaghita dell’amore che ha una forza inaudita, mi parlano sempre di uno spazio scintillante che si trova normalmente intorno al cuore e che brilla sempre a favore dell’infinito. Butto giù la serranda in attesa che il tempo metta a posto le cose, lascerò i minuti scorrere dietro ad un sipario in attesa dell'applauso che annuncia la prossima apertura. La mia vita è qui c’ho provato, si.
17.
Mi illudevo e mi convincevo che si potesse parlare con tutti senza alzare nessuna armatura trasparente ma oggi ho scoperto che provavo a sciogliere lo zucchero nell’acqua più torbida attraverso la freddezza disarmante del mio istinto. Ma è da un’altra visuale che i miei occhi osservavano l’amara prospettiva. Questo silenzio casuale che spiegava ingenuamente l’avara via abusiva. Ho assaggiato sotto lo sforzo naturale degli eventi i piatti più amari serviti dai tanti camerieri incravattati i quali sono state vittime di loro stessi ma, il loro futuro brillante prospettato, si è disciolto ovviamente dentro l’acido. Ma è da un’altra visuale che i miei occhi osservavano l’ignara prospettiva, questo silenzio abissale che spingeva allegramente l’avara via visiva. Dietro ad un banco ormai stanco di sentirmi offeso e deriso inconsciamente, ascoltavo ogni volta il lamento immacolato dello stanco e svogliato studente ripetente. Ed è così che lui mi parlava e raccontava tutti i suoi misfatti e accusando la sua insicurezza, mi diceva che nonostante fosse padre si sentiva ancora tanto figlio. Diventare qualcuno senza essere nessuno.
18.
Che sapore sublime ha l’olio del frantoio. Questo bene prezioso nascosto nelle vene lignee dell’ostacolo è linfa vitale per il senso del piacere puro superando ogni immensa e intensa solitudine.
19.
Ora che ci sei io non so che cosa fare ho paura e non riesco più a dormire tra ansie che nascondo in un sorriso resto ogni giorno più sorpreso, un inutile imbarazzo mi prende in questo mare nuovo tra le onde. Sarà normale per me la tua delusione quando scoprirai che non sono invincibile e che credevi che io fossi un eroe, lo capirai quando avrai le tue idee. Ora e sempre sarò sincero con te oltre a questo senso di inadeguatezza, nel cammino dei nostri passi stabili ogni storia sarà originale, unica. Ora so di essere finalmente grande e mancava poco che fossi fonte. Sarò me stesso perché tu mi guiderai, sarò attento per quanto mi insegnerai. Sarò buono, sarò il suono, sarò il dono.
20.
Sono diventato un esperto di cose inutili e in questo grande vomitatoio digitale vivo di offerte e di proposte futili oltre la fuga reale da un sogno ideale. È uno scritto sterile che non feconda l'idea, allora io m’immergo nell’abisso di questa apnea. E’ un dolore che si infrange, è un’altRa marea. Un impatto violento, una reazione plebea. Non riconosco ormai il mio rimpianto perché non sono il rimpianto di nessuno. E vivo di speranza fuggendo nell’incanto della poesia più bella, di luce nel fumo. Ogni orgoglio nato oltre l’emergenza vive in me. L’alchimia, l’antidoto per partire e fuggire. Animale più infame di un essere umano non c’è, pronto a vendersi per niente e nel niente tradire. L’immaginazione regni incontrastata, in questo labile scenario.
21.
Ogni sera davanti agl'occhi miei passa il mondo che vorrei e un mare di colori s'accuccia nell'immenso bianco di una tela immacolata. Provo ad asciugare l'anima dall'umidità in cui sono avvolto e sfioro il baratro ed è minima la legittima difesa abbandonata. Il mio cuore ha il divieto di sentirsi solo anche se ora e solo per ora io non volo. Perché in questo caso io non posso più mollare, sarebbe peggio che continuare a soffrire. Sarebbe meglio dimenticare, guarire. Questo egoismo imbastardito si materializza come la peggiore delle merde ed io resterò ad aspettare chi mi giudica di nuovo una persona negativa. Prego ogni stella di vegliare il mio cammino e riscaldare il passo dentro ad un camino e che ogni foglia conservi ogni grande impronta di un sorriso che poi ancora non tramonta. Ho esposto i trofei sulle tavole di un palco sconosciuto perché nel mio mondo sconosciuto ho deciso di restare.
22.
Dietro di lei essa stessa si nasconde semplicemente. Quello che preferisco è immaginare solo i semplici passi verso la libertà, verso la seconda possibilità. C’era due volte una storia.

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released August 19, 2022

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francesco plomitallo Milano, Italy

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